Premio Fauno d’oro Silvano d’Orba, 1997
Marionetta d’oro Mittelfest, 1997
Primo premio Festival Internazionale di Brest Litovsk, 2000
Premio Sirena d’oro Festival “Arrivano dal mare!”, 2002
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Spettacolo di baracca e burattini per burattinaio solista
di e con Gigio Brunello
(1994)
In una baracca di meccanismi, suonerie, imbuti per far piovere l’acqua e tendaggi in movimento si svolge la commedia umana. Il Diavolo Alfredo dalle mani fredde, padrone di casa, è innamorato di Colombina, vuole sposarla e Arlecchino dovrebbe aiutarlo nell’impresa. Ma irrompe l’imprevisto: è il burattinaio stesso a comunicarlo al pubblico prima di entrare in baracca. Nel mettere i burattini in valigia si è accorto con grande sorpresa che sopra il banco del suo laboratorio c’è un burattino piccolo appena nato. Per non lasciarlo solo lo porterà con sé in tournée adagiandolo in un cestino alle soglie del teatrino dei burattini, la casa del diavolo. Colombina, all’apertura del sipario, scopre il trovatello: come farà a nasconderlo e a proteggerlo proprio in quella casa? Il diavolo intanto si è messo in testa che per eliminare il difetto delle mani fredde deve assolutamente procurarsi un paio di guanti di pelo di coniglio. Ha inizio una girandola di peripezie in cui la tenerezza, il coraggio, la pietà e la spietatezza delle teste di legno faranno tanto ricordare noi uomini. Poi verrà il lieto fine.
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Esiste il diavolo? Certo. E se te lo trovi un bel giorno dentro casa tua, come liberartene? Mi son posto questa domanda fina dalle elementari e, una volta trovata la soluzione -appena ho potuto- ne ho fatto uno spettacolo di burattini. Infatti ritengo che a una questione così grave solo le teste di legno possano tentare di dare una risposta definitiva (…) Ho preso un vecchio baule e ne ho ricavato un teatrino, dentro ci ho messo Arlecchino, Colombina e un trovatello. Il trovatello con la sua innocenza , riveste l’idea del Bene e a me serviva un richiamo forte. Forte come il miele per le mosche. Prima o poi il diavolo si sarebbe fatto vivo. E così è stato…
Gigio Brunello
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Critica
“Uno spettacolo polivalente, dove insieme all’arte drammaturgica rimane in primo piano la volontà di lasciar vivere i personaggi secondo la loro indole caratteriale”
– Mara Varoli, Gazzetta di Parma
“Chi vede i suoi spettacoli ne esce estasiato. Anche se ha più di sei anni”.
– Il Gazzettino di Venezia
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